Il vulcano più attivo al mondo, ovvero L'ETNA
L'Etna sorge sulla costa orientale della Sicilia, a sud-ovest dei Monti Peloritani e a sud-est dei Monti Nebrodi, nel territorio della città metropolitana di Catania ed è attraversato dal 15º meridiano est, che da esso prende il nome. Con un diametro di oltre 40 chilometri e un perimetro di base di circa 135 km, occupa una superficie di 1265 km².
L'Etna è il più alto vulcano attivo terrestre della placca euroasiatica. Le sue frequenti eruzioni hanno modificato a volte anche profondamente, il paesaggio circostante e in tante occasioni hanno costituito una minaccia per gli insediamenti abitativi circostanti.
Nel 2013 L'UNESCO, ha inserito l'Etna nell'elenco dei beni del Patrimonio dell'umanità.
Il paesaggio vegetale, nei diversi versanti ed alle diverse altitudini, è il risultato di un equilibrio che si è creato fra gli elementi naturali: il vulcano e la vegetazione che ha già iniziato la sua opera colonizzatrice e disgregatrice della roccia, per consentire il futuro insediamento dei boschi.
Oltre le caratteristiche relative all’area vulcanica, si sommano i fattori climatici e l’aria di alta montagna proprio nel cuore del Mediterraneo. Un contesto unico ed eccezionale dove anche l’uomo ha interpretato il suo ruolo, modificando il paesaggio per insediare le colture, operando per secoli in stretta armonia con la natura stessa. Edificando i suoi manufatti ha utilizzato la pietra lavica presente sul suolo, sino a creare opere che sembrano scolpite dal vulcano, come i terrazzamenti sui fianchi dei vecchi crateri spenti per l’impianto dei vigneti, i muretti e le costruzioni a secco.
Foto Gabriele Condorelli
I diversi versanti e le diverse altezze dell’Etna mostrano un contesto vegetazionale alquanto vario. Iniziando la visita dal mare, le aree libere naturali sono caratterizzate dalla macchia mediterranea. La collina a nord del capoluogo un tempo era dominata da boschi e boscaglie, in mezzo ai quali si sviluppavano i casali dell’Etna, poi divenuti comuni e frazioni. Questi territori a ridosso del capoluogo formano insieme alla città, un grande agglomerato urbano senza soluzione di continuità, in quel comprensorio denominato area metropolitana, che è molto cambiato rispetto ai tempi in cui l’agricoltura era un settore trainante dell’economia etnea.
Foto Gabriele Condorelli
Nelle aree collinari le colture occupano la fascia d’altitudine dove s’insediava il leccio. Nei versanti sud-occidentale e jonico, si ritrovano gli agrumi. Le colline ospitano i vigneti con i tipici vitigni terrazzati sui fianchi delle colline formatesi da antichi crateri ormai spenti. Nella stessa fascia, anche associati alla vite, si ritrovano ulivi e mandorli. In territorio di Bronte, nel versante occidentale, il pistacchio occupa vaste distese. Nel versante est e nord-est s’insedia il nocciolo che preferisce ambienti più umidi. Una pianta che contraddistingue e profuma il paesaggio in tutti i versanti, dal mare ai duemila metri d’altitudine, è la ginestra dell’Etna (da maggio a luglio).
Un territorio quello etneo dove grazie alle condizioni che si sono verificate nel corso dei millenni l’uomo ha trovato un terreno e un clima con proprietà organolettiche uniche ed eccezionali!